Probabilmente vedremo un aumentare dei miopi nel tempo, 30 anni fa quelli che dovevano portare gli occhiali per vederci erano uno su quattro, oggigiorno, invece, in certi punti del mondo, per esempio nel sud est asiatico, si supera anche l’80 per cento delle persone con il problema della miopia.
Ci sono previsioni che dicono che nel 2050 avremo circa 5 miliardi di miopi in tutto il mondo, fra 30 anni probabilmente anche in Europa, una persona su due sarà incapace di vedere bene da lontano.
Come mai c’è questa crescita praticamente esponenziale di questo problema?
Negli ultimi decenni gli studi hanno indirizzato la questione ed hanno anche portato avanti dei metodi per curare e per prevenire la miopia.
Negli anni sessanta i miopi erano molti meno e si pensava che fosse colpa di una predisposizione genetica, del proprio DNA, una cosa familiare e quindi si potesse fare poco alla fine se non indossare degli occhiali.
Se i genitori avevano gli occhiali probabilmente anche in figli avrebbero avuto bisogno di questo tipo di “attrezzi”.
Invece ultimamente si è notato che ci sono dei fattori molto importanti che sono lo stile di vita, l’ambiente nel quale si vive: l’International Consortium for Refractive Error and Mayopia nel 2018 ha pubblicato il più esteso studio sui fattori genetici che possono rendere miopi le persone e ne hanno identificati ben 161, sono molti di più di quanto si supponeva prima.
Cosa si è determinato da questi studi: per esempio, essere esposti troppo poco alla luce solare, è un fattore scatenante perché allunga il bulbo oculare e quindi sviluppa la miopia.
Nella miopia ricordiamoci, le immagini hanno un punto focale dei raggi luminosi che vengono dal mondo esterno, che non cade sulla retina: quindi l’occhio va visto come una macchina fotografica, la lente che c’è davanti all’occhio è come la macchina fotografica, concentra i raggi luminosi esterni e c’è un punto in cui questi raggi si focalizzano; questo punto focale, nella macchina fotografica appunto, è la pellicola, almeno quelle di una volta che avevano la pellicola.
Nel caso dell’occhio è la retina, la parte sensibile sul fondo dell’occhio: quando è tutto a posto, le distanze sono giuste, la forma della lente ed il cristallino è corretta, eccetera, riusciamo a vedere in modo nitido.
Cosa succede: quando l’occhio invece si allunga, quello che succede è che il punto dove cadrebbe la focale, o le immagini sarebbero a fuoco è un po’ prima rispetto a dove è la retina, quindi quello che si vede, si vede sfocato.
Cento anni fa si pensava che la causa della miopia fosse la poca luce, specialmente, magari, nelle aule dove gli studenti studiano: in realtà la questione è un po’ più complessa, per esempio la luce esterna, come abbiamo visto, stimola un sacco di cose nel corpo umano, la luce del sole stimola la produzione di vitamina D, che è fondamentale, per il sistema immunitario ed anche altre cose.
Ma una cosa che fa anche la luce esterna, la luce del sole, è di aumentare la produzione di dopamina: questa dopamina è una sostanza con effetto importante sull’occhio, lo rende meno elastico e quindi impedisce che si espanda che sia allunghi e crei quindi l’effetto che produce poi alla fine la miopia.
Quindi, ancora una volta, è importante stare all’aperto, esporsi al sole, con moderazione perché poi se si prende troppo sole, troppi raggi solari, abbiamo visto la pelle invecchia o addirittura può sviluppare malattie gravi come il melanoma.
Quindi bisogna stare all’esterno, ma non sempre sotto il sole cocente ad abbronzarsi come si fa spesso d’estate, ore ore ore sulla spiaggia, sarà anche piacevole ma è pericoloso: qui parliamo di stare nel mondo esterno quindi non stare sempre in ambienti con la luce artificiale, ma stare all’aperto dove c’è luce solare, anche all’ombra va benissimo.
Quindi i bambini, specialmente loro, è importante che stiano fuori; le nostre nonne dicevano: ” vai fuori a giocare, non stare tutto il tempo a guardare la televisione”, beh! Avevano anche ragione, perché questo previene, per esempio, la miopia.
Un’altra cosa importante del mondo esterno, rispetto al mondo interno, le stanze, è il fatto che negli ambienti interni abbiamo orizzonti limitati, abbiamo un muro a pochi metri di distanza, quindi, cosa succede, l’occhio continua costantemente a focalizzare, a mettere a fuoco immagini vicine.
Quando siamo in esterno, invece, pensiamo alla grande vallata, non necessariamente magari il Grand Canyon, ma anche una bella vallata italiana, l’occhio può spaziare, quindi mette a fuoco più lontano: questo tipo di vero e proprio esercizio del cristallino, di tutto l’occhio, è molto penalizzato, invece, se si passa la vita in città, chiusi sempre in ambienti artificiali, perché non si mette mai a fuoco più lontano di un massimo di 10 metri, certo non parliamo di chilometri.
Chiaramente questo è ancora peggiorato con discorsi come la pandemia del covid, che ha costretto le persone a stare chiuse in casa, e quindi i vari lockdown e la didattica a distanza, hanno prodotto il fatto che tante persone, ma soprattutto i ragazzi, i bambini, siano stati mesi e mesi e mesi sempre chiusi in casa, con lo sguardo fisso, non soltanto al muro di fronte, ma addirittura sullo schermo di un computer o di uno smartphone, e quello è ancora più vicino.
Quando guardiamo un qualunque apparato elettronico, stiamo focalizzando ad una distanza tipicamente di 30 cm, 40, quindi ancora di più, l’occhio fa fatica e mette a fuoco sempre cose molto vicine, molto ravvicinate.
Questo anche succede con il telelavoro, con lo smart working, non si prende la macchina, non si prende un mezzo pubblico, non si fa un giro fuori, si passa la giornata chiusi in casa a guardare lo schermo di un computer o di un tablet, e quindi si focalizza sempre le cose vicinissime, e questo magari tutta la giornata, perché poi alla fine la sera sei ancora a casa, guardi la tv e va sempre avanti, così questo è una grossa causa di miopia.
Non soltanto si parla poi di smartphone e tablet ma anche quando leggiamo dei libri, o scriviamo, per esempio, su un taccuino, un quaderno, qualcosa del genere, lo si fa sempre ad una distanza molto ravvicinata.
Pensiamo a tutti i ragazzi che studiano, devono stare ore ed ore sui libri, non solo sui tablet: il tablet ha altre problematiche, fa una luce particolare con una forte componente azzurrina, ma comunque anche un libro è qualcosa che mettiamo davanti alla faccia e teniamo focalizzato molto da vicino, questo favorisce molto la comparsa della miopia.
Per esempio, come abbiamo visto in Asia, questo è molto diffuso, se pensate una grossa parte dei ragazzi asiatici portano gli occhiali, quindi sono stati fatti degli studi e si è visto che la miopia è molto correlata al grado di scolarizzazione.
Quindi, i ragazzi che vivono nelle campagne, non studiano, portano meno gli occhiali, hanno meno difetti visivi, hanno meno miopie rispetto a ragazzi molto scolarizzati che hanno studiato molto; poi da quelle parti c’è questo concetto, che è una specie di missione, quella che devi studiare, devi laurearti e così via, quindi quello che succede è che i ragazzi si impegnano tantissimo, passano tantissime ore a leggere da uno schermo o da un libro.
Dopodiché c’è tutta un’altra questione, quella dei famosi video giochi, io stesso sono un creatore di videogiochi e ci ha spesso giocato in vita mia, quindi non è che possa parlarne male, vengono spesso troppo demonizzati.
Però è vero che se colleghiamo la playstation al televisore, oppure usiamo un pc e ci giochiamo per ore, ore ed ore, nel videogioco, magari, siamo in spazi infiniti, pianeti sconfinati, basi spaziali con diametri di chilometri, ma alla fine l’occhio fisicamente sta focalizzato su uno schermo a poca distanza da noi.
Tutta questa serie di motivi ha portato ad un incremento negli ultimi tempi del 30 per cento della miopia nei bambini.
Come si potrebbe evitare questo tipo di effetto?
Bisognerebbe tenere gli schermi ad una distanza di un piede, si dice in America, sono circa 30 cm dagli occhi o più, e fare spesso delle pause, e le pause, però, non devono essere “stacco dal tablet o dal computer per studiare e mi guardo la televisione, o guardo cosa è successo su whatsapp o su cose del genere”, bisogna fare delle cose diverse, bisogna almeno guardare fuori dalla finestra, se non farsi una passeggiata, e questo bisogna farlo per qualche minuto ogni ora.
Un’altra cosa che si sta notando è che decine di anni fa, la diagnosi di miopia veniva normalmente fatta a 9-10 anni di vita, ed il difetto poi si stabilizzava un po’ e non peggiorava, quando si diventava maggiorenni.
Oggigiorno la miopia nei bambini compare già sei o sette anni, e va sempre di più, va sempre avanti, è sempre peggio, perché poi c’è l’università spesso e così via.
Perché quanto prima si diventa miopi, tanto più tempo ha l’occhio per peggiorare ulteriormente, quindi questo problema può diventare ancora peggiore.
In alcuni casi la miopia va oltre il livello delle sei diottrie, e questo non vuol dire solo che a questo punto devi metterti gli occhiali, e gli occhiali devono avere delle lenti di un certo spessore per poter funzionare, ma ci sono possibili conseguenze per gli occhi in generale.
Per esempio un ricercatore del King’s College di Londra, Christopher Hammond, ha recentemente rilevato che per coloro che ci vedono meno bene, sono miopi, il rischio di glaucoma è del 50 per cento più elevato e quello del distacco della retina sei volte più elevato: questo perché, meccanicamente, allungandosi il bulbo oculare, la retina è sottoposta a maggiori sollecitazioni.
Crescono anche altre cose come probabilità di degenerazione maculare miopica, con la perdita della visione centrale, quindi non si vede più al centro del campo visivo; questo è soltanto destinato, secondo questo ricercatore, ad aumentare e quindi sarebbe bene intervenire il prima possibile per ridurre questo tipo di malattia e ridurne la progressione, specie nei bambini.
Decine di anni fa si pensava che tutto questo tipo di problemi potesse essere corretto con l’applicazione del laser: il laser è una brillante soluzione per tanti problemi, ma si è visto che non è proprio perfettamente così!
La retina del miope, una volta che si è fatta la correzione con il laser, è comunque più fragile, quindi il problema è che bisogna contrastare questo tipo di degenerazione a livello proprio complessivo, non soltanto la modifica della retina.
Ci sono tante tecniche oggigiorno col le quali questo può essere fatto, si possono utilizzare specifici colliri, si può usare la ortocheratologia o si possono utilizzare delle lenti molto particolari.
L’ortocheratologia è un sistema di trattamento che prevede che di notte ci si metta delle lenti a contatto che vanno a modificare la curvatura della cornea: di notte la cornea è più malleabile, perché ha un minor apporto di ossigeno.
Il problema è che questo tipo di lenti a contatto può ulteriormente creare dei problemi, può esporre ad infezioni e molti bambini non ce la fanno a tenerle, e quindi uno su due smette di usarle, praticamente, quasi subito.
Quindi molte speranze sono andate invece concentrandosi sulle lenti per occhiali a defocus periferico: sono state sviluppate a partire dagli anni 90 e già sono in commercio.
Sembrano normali lenti per occhiali, ma in realtà sono lenti molto tecnologiche ed ingannano l’occhio per fini curativi.
Da diversi studi condotti su animali, si è visto che la progressione della miopia si verifica quando si corregge il difetto con un occhiale, una lente a contatto monofocale, perché si porta a fuoco l’immagine che cade nella parte centrale dell’occhio, ma non si ottiene lo stesso tipo di messa a fuoco sulle immagini periferiche.
La parte del campo visivo periferica, non quella al centro, continua perciò ad essere corretta poco o niente, e mantiene un’ipermetropia oculare, quindi l’immagine va a finire dietro al piano della retina e viene vista comunque sfocata, o prima o dopo non va bene, deve essere proprio sopra.
Il risultato di questa correzione, con queste lenti che dal punto di vista della visione periferica correggono poco o male, è che viene mandato un messaggio al cervello che segnala che l’occhio è troppo corto, quindi non ci si vede troppo bene.
Qual è la reazione, quindi, del corpo? è la spinta all’allungamento dell’occhio stesso e quindi si peggior la miopia! Ecco perché, nonostante si vada a correggere la miopia con gli occhiali, spesso questo difetto va avanti lo stesso, anzi peggiora pure!
Queste lenti di cui parlavamo prima, quindi, cosa fanno: sono lenti speciali, mettono a fuoco tutta l’immagine sul piano della retina anche nella parte periferica, non solo nella parte centrale, e questo contrasta la tendenza all’allungamento, quindi evita il peggioramento della miopia.
Come si ottengono queste lenti particolari: è una superficie molto speciale perché è una curvatura che ha una focale diversa nei vari punti della lente, e quindi va a correggere il campo visivo anche attorno, non solo al centro; praticamente al centro c’è una lente monofocale di quelle normali e mette a fuoco l’immagine sul centro della retina, quindi ha un’ottima visione.
Attorno ci sono vari cerchi concentrici che focalizzano l’immagine sulle zone periferiche della retina in modo differente, man mano ci si allontana dal centro: a questo punto, addirittura, la messa a fuoco dell’immagine è un pò più avanti, rispetto al fondo dell’occhio stesso e, quindi, non dietro come verrebbe con le lenti monofocali normali.
A questo punto l’occhio non è più sottoposto ad una spinta ad allungarsi per mettere a fuoco le immagini; si è visto in una ricerca recente, condotta su bambini dagli 8 ai 13 anni, che l’uso di lenti con defocus volumetrici, che addirittura sono una tecnologia più avanzata, va a ridurre del 67 per cento la progressione della miopia, questo semplicemente mettendo degli occhiali.
Ci sono anche delle lenti a contatto fatte in questo modo, ma chiaramente come dicevamo, con i bambini non è molto facile fargliele mettere.
Quindi parliamo di lenti antimiopia: sono disponibili anche in italia e sono indicate per i bambini, non hanno effetti collaterali, l’uso di questi occhiali con lenti speciali, quindi, è molto tollerato dai bambini, molto efficace specialmente se associato con l’Atropina, che è una sostanza molto particolare.
Cos’è quest’Atropina?
L’Atropina è una sostanza che di solito è messa in un collirio e viene utilizzata normalmente dagli oculisti, sono quelle gocce che mettono negli occhi per allargare la pupilla e poter guardare più comodamente la retina dei pazienti.
In realtà, se tutte le sere si mette una goccia di collirio con l’Atropina in altre concentrazioni, ovviamente, rispetto a quella dell’oculista, concentrazioni chiaramente molto più basse, pare che possa curare la Miopia in molti bambini.
L’Atropina a basso dosaggio, infatti, si è visto che riesce a ridurre del 60/70 per cento la progressione del difetto in 7 bambini su 10, l’importante è che la terapia venga portata avanti per diversi anni.
Questo tipo di effetto è stato dimostrato già 20 anni fa all’Università di Singapore: si pensava che questo tipo di sostanza agisse andando a modificare il meccanismo, quello che fa modificare meccanicamente l’occhio, per adattarsi al tipo di focalizzazione, normale, costante, quotidiana, che la gente va a fare, per esempio, come dicevamo, guardando cose troppo da vicino.
In realtà se poi visto che l’Atropina aumenta il rilascio di Dopamina nelle cellule della retina, e manda un segnale che va ad irrigidire l’occhio ed evita in questo modo l’allungamento del bulbo oculare.
Con dosaggi molto bassi che si possono usare per la cura della miopia, non produce dei fastidi con la luce, difficoltà a vederci, è efficace e senza tanti effetti collaterali.
Ovviamente va utilizzata sotto controllo di un medico, mi raccomando!
Il problema principale è che è difficile da trovare questo collirio con l’Atropina: si trova come farmaco galenico, quindi bisogna comprarlo da farmacie che sono in grado di fare i preparati, appunto, galenici.
Ricorda che la medicina ufficiale e’ importante e vanno seguite le indicazioni dei medici abilitati.
Non diciamo che queste cose si vanno a sostituire ad una vita sana, a una dieta equilibrata e al fatto di andare a farsi controllare tutte le volte che serve e assumere tutti i medicinali che ci vengono prescritti.
Questi sono potenziamenti che ci fanno rimanere operativi, lucidi e in grado di goderci la vita.
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