Come possiamo promuovere la creazione di nuovi neuroni e perché è così importante

La Neurogenesi, cioè la creazione di neuroni dalle cellule staminali, avviene soprattutto prima della nascita: man mano che ci formiamo nell’utero, stiamo generando la maggior parte di quello di cui avremmo bisogno dopo la nascita.

Dopo la nascita la Neurogenesi è ancora possibile in due parti del cervello: il bulbo olfattivo, che è responsabile per il nostro senso dell’olfatto, e l’ippocampo, che è responsabile per la memoria, la navigazione spaziale e l’elaborazione delle emozioni.

Si credeva che nel cervello adulto non fosse più possibile creare nuovi neuroni, ma ci sono state delle ricerche che hanno provato che è possibile farlo; le ricerche più moderne hanno spiegato anche perché e come si dovrebbe promuovere la creazione di nuovi neuroni.

Una dei ricercatori più importanti in questo campo è stata Rita Levi Montalcini.

Sebbene la maggior parte della gente sappia che l’invecchiamento o cattive abitudini come bere troppo, fumare, cose di questo tipo, contribuiscano al deterioramento del cervello, quasi nessuno si preoccupa di come si possano generare nuove cellule neurali, specialmente nell’ippocampo avviene la Neurogenesi.

L’ippocampo è una struttura del cervello che è locata all’interno del lobo temporale, appena al di sopra delle orecchie.

I ricercatori ritengono che sia possibile individuare delle attività che si possono portare avanti per promuovere la Neurogenesi nel cervello.

Alcune di queste attività possono essere cose che già si fanno normalmente tutti i giorni: perché è importante promuovere la creazione di nuovi neuroni quando siamo adulti?

Teniamo conto del fatto che normalmente produciamo circa 700 milioni di neuroni ogni giorno nell’ippocampo, questo vuol dire che, quando si raggiunge la cinquantina, tutti i neuroni dell’area dell’ippocampo sono stati scambiati con neuroni nuovi, quindi non ci sarà più niente di quello che avevamo quando eravamo bambini.

Questo scambio, quindi, è molto intenso, c’è una continua distruzione/creazione di nuovi neuroni: se non promuoviamo questo scambio, promuovendo la crescita di nuovi neuroni, si potrebbero bloccare certe capacità per le quali sono indispensabili questi nuovi neuroni, per esempio la memoria, soprattutto la memoria a breve termine, la memoria quindi di” dove abbiamo lasciato la macchina parcheggiata” , ” perché stiamo uscendo di casa”, di cose di questo tipo.

Cosa si può fare per promuovere questo tipo di creazione?

Per esempio il digiuno intermittente: c’è stato uno studio dell’università di Stanford nel 2015, che ha esaminato il collegamento fra il digiuno intermittente e la Neurogenesi.

La restrizione calorica ed il digiuno, cioè mangiare di meno e non mangiare per certi periodi di tempo, che non siano soltanto quelli fra un pasto e l’altro ma un po’ di più, può aumentare la plasticità sinaptica, cioè la possibilità di creare nuovi collegamenti fra i neuroni: le sinapsi sono i collegamenti, i fili che collegano un neurone con l’altro, e può promuovere anche la crescita stessa dei neuroni.

Quello quindi che può fare è anche di diminuire il rischio di sviluppare dei disturbi neurogenerativi e migliorare le funzioni cognitive.

Come si può fare il digiuno intermittente?

Ci sono due metodi tradizionali: uno è di non mangiare per 16 ore ogni giorno, è un metodo abbastanza facile perché si può mangiare all’interno di un periodo di 8 ore e bisogna stare a digiuno per le altre 16.

Molte persone cominciano questo periodo di digiuno dopo cena e quindi quello che succede è che saltano o la colazione o la ritardano abbastanza fino ad arrivare praticamente al pranzo: questo aiuta perché il periodo durante il quale non si mangia, capita per la maggior parte mentre si sta dormendo, quindi insomma, si riesce a resistere di più.

Un’altra possibilità è di fare 24 ore di digiuno continuo ogni settimana, quindi vuol dire che, semplicemente, non si mangia un giorno ogni 7: alcune persone preferiscono questo sistema perché il resto della settimana possono mangiare più o meno normalmente; chiaramente bisogna riuscire a resistere per 24 ore, io sono riuscito a farlo fino a 5 giorni, non è una cosa così terribile, è più il pensiero che poi, effettivamente, il fastidio che produce.

Un’altra possibilità per aumentare la plasticità neuronale, la Neurogenesi, è semplicemente viaggiare in posti nuovi.

Viaggiare è piacevole per tutti, si vedono panorami nuovi, si fanno nuove esperienze, si spera di divertirsi, ma queste cose sono anche utili per la Neurogenesi: mentre siamo in vacanza, i vantaggi sulla Neurogenesi del viaggio sono stati determinati da uno studio fatto da Paul Nussbaum, che è un neuropsicologo alla università di Pittsburg.

In questo studio rileva che, quando si espone la propria mente a un ambiente che è nuovo, complesso e possibilmente, magari, difficile, la mente reagisce: queste situazioni nuove e sfidanti, causano la creazione di nuovi dendriti, che sono, quindi, questi famosi fili nel cervello, e questo aumenta le capacità del cervello.

Un’altra possibilità per promuovere la Neurogenesi è di imparare ad usare uno strumento musicale: i benefici per la mente della musica, specialmente di fare musica, sono stati studiati lungamente.

In uno studio del 2010, si è notato come imparare a suonare un nuovo strumento musicale è un’esperienza multisensoriale, motoria molto intensa, che richiede l’acquisizione ed il mantenimento di competenza, di capacità che devono poi mantenersi nel tempo.

Questo, chiaramente, produce la formazione di nuovi percorsi neurali, quindi nuove parti del cervello.

Il momento migliore per imparare a suonare uno strumento è l’infanzia: questo perché i cambiamenti che si verificano nella mente possono poi rimanere in modo duraturo per tutta la vita.

Se si impara a suonare uno strumento quando si adulti si promuove la Neurogenesi, ma i bambini che cominciano ad imparare uno strumento prima dell’età di sette anni, mostrano di avere un “corpus callosum”, che è l’area del cervello che consente la comunicazione fra i due emisferi, quello di sinistra e quello di destra, molto maggiori rispetto a quella di adulti che non hanno fatto questo tipo di addestramento da piccoli.

Un’altra possibilità è di leggere narrativa: uno studio dall’università di Emory, ha mostrato che c’è un incremento nella connettività del cervello, dopo aver letto romanzi di fiction, di narrativa.

In questo studio si è notata una maggiore attività nelle aree del cervello che controllano le sensazioni fisiche ed il movimento: pare strano, ma leggere un romanzo, per esempio, ci trasporta nel corpo del protagonista.

E’ noto che, nel cervello, quando si immagina qualche cosa, in realtà è spesso per il cervello indistinguibile dal fatto di sperimentare quella cosa veramente.

Questa capacità di muoverci da uno stato mentale fisico ad uno stato fisico invece, invece, di fantasia, è una cosa molto importante che è tipica del cervello umano, è molto complessa e questo promuove la Neurogenesi in tutte queste aree del cervello.

Ricorda che la medicina ufficiale è importante e vanno seguite le indicazioni dei medici abilitati.

Non diciamo che queste cose si vanno a sostituire ad una vita sana, a una dieta equilibrata e al fatto di andare a farsi controllare tutte le volte che serve e assumere tutti i medicinali che ci vengono prescritti.

Questi sono potenziamenti che ci fanno rimanere operativi, lucidi e in grado di goderci la vita.

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