Storia del presidente: come tanti altri casi, una donna, in una notte, ha fatto partire il Movimento Estensione Vita, a Las Vegas

Katy, la donna che a Las Vegas ha fatto partire il Movimento Estensione Vita.

Questo e’ il capitolo meno uno: se il capitolo zero e’ quello che abbiamo proposto l’altra volta sul punto di svolta della mia vita, sul perche’ ad un certo punto ho scoperto questo tipo di tecnologie antiage e perche’ le ho adottate per me stesso, molti chiedono “ma com’e’ che hai scoperto in primo luogo queste cose, come sei entrato in contatto con questo?”.

“Qual e’ stato l’evento, il congresso a cui hai partecipato e che quando stavi per morire quella notte a Reno dopo quattro giorni che non dormivi ti ha portato a rileggere alcune riviste che avevi preso un po’ distrattamente, ti ha tutto sommato salvato la vita e poi da li’ ha scatenato questo tuo interesse per cui decine di migliaia di persone stanno guardando questi video”.

Tutto sommato e’ stato un evento abbastanza importante; per me sicuramente, ma anche per te che stai guardando, che magari sei arrivato a vedere questa cosa proprio a seguito di questo interesse che abbiamo suscitato.

Il capitolo zero l’abbiamo visto, e’ stato la notte a Reno in cui, dopo quattro notti che non riuscivo a dormire, ho deciso che dovevo fare qualcosa e mi son messo a rileggere questa rivista.

Ma come era venuto in mio possesso questo materiale?

Se si guarda su internet tutte le cose che sono state pubblicate si vede che ero coinvolto in progetti lontanissimi dall’estensione vita, lontanissimi comunque da attivita’ di tipo biologico o medico.

Io stesso non sono laureato in medicina, lo dico sempre, ma “repetita iuvant”.

Mi ero portato a Las Vegas, dov’ero per il CES, il Consumer Electronic Show, la piu’ grande fiera d’informatica del mondo che c’e’ ogni gennaio, ogni anno, a Las Vegas e che assolutamente e’ una cosa fantastica.

Consiglio a tutti di partecipare: se avete un’idea innovativa, una start up, una tecnologia o se volete vedere tutto quello di nuovo sviluppato nel mondo, quello e’ il posto dove essere.

Pero’ ci vogliono diversi giorni perche’ tutta Las Vegas diventa un grande centro esposizioni; c’e’ il centro congressi, ma non basta; vengono requisite suite di alberghi e fino all’ultimo piano sono piene di espositori che vanno a farti provare l’ultimo modello di HI-FI, l’ultimo modello di televisore, di robot e cosi’ via.

Io ero li’ per quello e come sempre nei miei viaggi negli Stati Uniti parto una settimana o due prima e rimango talvolta anche due mesi in piu’ rispetto all’evento, perche’ poi ho una serie di incontri e contatti.

Pure quella volta era cosi’: avevo una serie di appuntamenti poi nella Silicon Valley, che e’ la zona a sud di San Francisco, e a me piace non prendere gli aerei per passare attraverso queste distese come la Sierra Nevada, questa zona montuosa che separa le pianure desertiche del Nevada dalla California.

A me piace guidare le automobili americane sulle strade americane e fermarmi nei paesini, nelle ghost town, le citta’ fantasma abbandonate che in Nevada sono tantissime.

Quindi per quel motivo ero a Las Vegas e poi ho proseguito per Reno dove appunto stavo per morire; poi avevo altri appuntamenti successivi a San Francisco e sono andati avanti altri progetti: li chiameremo poi i capitoli piu’ uno, piu’ due e piu’ tre, ma ora siamo al capitolo meno uno: com’e’ che sono andato a vedere questo tipo di evento sull’estensione vita.

A me ha sempre interessato la biologia molecolare, la biologia in generale, la scienza e la tecnica.

Trovo che qualunque essere umano dovrebbe avere come modello l’uomo del rinascimento; il modello piu’ grande a cui ispirarsi e’ Leonardo Da Vinci (senza nessuna ambizione di mettersi a paragone con quel genio); il concetto e’ che Leonardo Da Vinci studiava anche lui anatomia umana, studiava la medicina ma studiava anche l’idraulica, la meccanica e la pittura.

Un uomo completo dovrebbe occuparsi di arte, di scienza, di tecnica, di filosofia e di tutto quello che fa uomo a trecentosessanta gradi.

Purtroppo non basta una sola vita per approfondire tutti questi elementi e io sono grato del fatto che ce ne possa essere una di scorta, una seconda vita grazie all’estensione.

Questo e’ stato sempre un mio interesse, ma non ci sarei andato, effettivamente, ad un evento di estensione vita, perche’ anche a Las Vegas avevo molti appuntamenti di affari.

Essenzialmente io ero li’ per un’altra startup che stavo portando avanti, un’azienda tecnologica innovativa; di quest’azienda parleremo nel capitolo meno due, perche’ la gente e’ curiosa di sapere, ma in generale avevo appuntamenti di affari.

Come si fa a trovare contatti di business negli Stati Uniti?

Si utilizza molto una piattaforma che e’ stata una startup essa stessa che si chiama meetup; i meetup sono essenzialmente un modo per creare delle serate, magari ripetibili (tipo tutti i giovedi’ sera ci si vede in un certo pub) perche’ si e’ appassionati di pesca alla trota o di collezioni di bambole; ci sono meetup per ogni cosa nel mondo.

Negli Stati Uniti e’ il metodo principale che si ha per entrare in contatto con persone, anche di altissimo livello, nel campo delle startup, soprattutto in Silicony Valley e negli altri centri negli Stati Uniti dove c’e’ un certo giro di questo genere.

Gli altri centri al di fuori della Silicon Valley, della zona a sud di San Francisco, sono il Texas e appunto il Nevada.

A Las Vegas, cosi’ come in Texas, cosi’ come in Delaware, non si pagano le tasse statali, ma solo quelle federali e quindi c’e’ una concentrazione di ricchezza molto grande, ci sono uomini molto ricchi, organizzazioni per le startup e molto fermento.

Consiglio a tutti coloro che hanno l’idea del secolo, la startup, il prossimo YouTube, la prossima societa’ di questo tipo e vogliono cercare un modo per farsi finanziare da grandi ricconi e vogliono trovare persone ricche che non hanno certo il numero di telefono sull’elenco, questa tecnica.

Si va a questi eventi tutte le sere, quindi si esce tutte le sere per questa specie di party, di feste.

Si va li’, di solito c’e’ una persona che parla (io ho parlato e visto la conferenza di colui che ha messo i primi centomila dollari dentro Google, immaginate quanti miliardi ha questa persona adesso).

Alla fine della conferenza puoi andare a parlarci, questa persona di solito e’ gentile, parla con tutti, ti lascia il suo biglietto da visita e poi puoi mandargli un’email e puoi telefonargli.

Pensa che cosa incredibile!

Come faresti a parlare con una persona del genere partendo da zero?

Il trucco ve lo svelo gratuitamente in anteprima e’ questo: si va ai meetup, si cercano le parole magiche “serata”, “startup”, “finanziamenti”, cose di questo tipo, come “nuove tecnologie”, poi si partecipa.

Tipicamente sono organizzati da grossi studi legali o di consulenza che sperano di diventare un domani il commercialista del nuovo Twitter.

E quindi cosa fanno?

Questi giovani di belle speranze, che per la maggior parte magari non combineranno molto, vengono ospitati gratuitamente in questi mega studi, tipicamente la sera perche’ cosi’ non c’e’ piu’ nessuno che sta lavorando.

Si fa un piccolo rinfresco (sono americani, quindi si tratta di pizza, birra e bibite gassate) parla un conferenziere, dopodiche’ si fa business networking: bisogna andare con il pacco dei biglietti da visita perche’ bisogna lasciarli a tutti, tutti li danno a tutti e tutti parlano per qualche minuto con tutti per capire se questa persona con la quale si sta parlando e’ interessante, puo’ aiutare e cosi’ via.

In modo molto pragmatico, molto tecnico, perche’ gli americani sono cosi’; a me piace il mondo anglosassone: uno parla con te per cinque minuti, poi stacca e parla con un altro; tu non ti devi offendere, e’ normale, tutti parlano con tutti, tutti devono avere i loro spazi e i loro tempi.

Quindi andavano a tutti questi eventi e ovviamente ogni tanto ho fatto anche degli errori, perche’ tu vedi il titolo dell’evento e talvolta non c’e’ la descrizione.

Una sera a Las Vegas sono andato ad un evento che era chiamato “Turn on evening”, serata “accendi”; to turn on in inglese vuol dire “accedere” con un interruttore qualche cosa, quindi, visto che era nel settore business/networking/startup (perche’ e’ diviso per categorie il mondo meetup) ho detto “beh, sara’ una serata tipo accendi il tuo business, accendi la tua startup”.

Quindi mi sono recato in questo locale ad Henderson, che e’ a sud di Las Vegas, nella parte sud della citta’.

E’ stato divertente perche’ appena sono entrato praticamente mi hanno attaccato un numero e ho visto tutte le donne con i numeri attaccati sedute, una per ogni tavolino, tutti gli uomini in piedi.

Allora ho chiesto all’organizzatrice “scusi, ma che tipo di business networking e’? mi sembra strano”.

E questa mi dice: “ma no, ma questo non e’ un evento di business networking, questo e’ uno speed date”.

“Ah ecco”.

Non l’avevo capito, Sul sito non era chiaro, quindi mi son ritrovato nello speed date e siccome ero single e comunque era una cosa divertente, da film, ho detto “vabbe’ facciamoci lo speed date, ormai siamo qui”.

Per chi non lo sapesse lo speed date e’ un metodo che c’e’ anche in Italia, ma nel mondo anglosassone ha molto piu’ successo, che e’ stato inventato da un rabbino a New York.

Praticamente e’ un sistema con il quale si fa in modo che trenta uomini e trenta donne durante una serata abbiano il tempo di conoscersi, di parlarsi e di vedere se si trovano reciprocamente interessanti, in modo efficiente, rapido, pratico e senza tanti infingimenti, tipicamente anglosassone, tipicamente americano.

Infatti in Italia funziona un po’ meno perche’ la gente italiana e’ un po’ piu’ bizantina nei rapporti: le donne non vogliono ammettere che sono li’ per trovarsi un uomo e gli uomini sono magari troppo arrembanti.

Negli Stati Uniti e’ tutto molto piu’ pratico: ti siedi e la signora comincia a dirti ” sto cercando un uomo circonciso, non fumatore, eta’ dai quaranta ai cinquantadue, senza figli, con un guadagno annuo minimo di mezzo milione di dollari e cosi’ via” e tu molto rapidamente dici cosa stai cercando a tua volta.

Ci sono tre minuti di tempo, poi c’e’ la campanella: l’uomo saluta, si alza e siede al tavolo successivo; si fa tutto il giro e nell’arco della serata conosci trenta persone; hai un fogliettino in, ognuno ha il numero e quindi metti la ‘X’ sui numeri che trovi interessanti; dall’altra parte le signore fanno lo stesso e alla fine della serata l’organizzatore, nel giorno successivo, manda un’email dicendoti quali sono le coppie reciprocamente interessanti, dando il contatto.

Quindi essenzialmente si ha il numero di telefono delle signore che ti han trovato interessante e che tu a tua volta hai trovato interessanti.

E’ molto pratico, molto efficiente; magari un po’ freddo per i latini, pero’ e’ bellissimo, e’ un sistema che io trovo fantastico.

Non l’avevo mai fatto, l’ho sempre visto nei film, e mi sono detto “beh facciamolo, tanto sono anche single, proviamo”.

E’ stato molto divertente, ho conosciuto tante donne simpatiche e tutte si facevano tante risate quando spiegavo perche’ ero li’.

La domanda tipica che ti fanno e’ da quanto tempo sei a Las Vegas e io tipicamente dicevo “quattro giorni”.

“Ah, dopo quattro giorni sei gia’ allo speed date?”.

“Si’, ma perche’ io pensavo che fosse un evento di business per trovare persone con le quali collaborare per la mia startup, eccetera eccetera”.

Ridevano, ma la cosa tipica del mondo anglosassone e’ che poi improvvisamente diventavano serie dicendo: “eh, ma allora mi fai perdere tempo”, perche’ pure per quello slot di tre minuti che ti dedicano, se tu non sei single sei, sei li per sbaglio, stai sprecando il loro tempo e non e’ corretto.

Poi io dicevo “no, ma sono anche single”, “allora va bene, parliamo”.

E questa e’ una cosa fantastica che tipicamente le donne italiane non direbbero mai; le americane invece sono molto precise, molto dirette, e vanno avanti col loro discorso, tu fai il tuo “Elevator Pitch”, il tuo discorso introduttivo, e poi alla fine si mettono le crocette e cosi’ via.

Alla fine della serata era ancora abbastanza presto per Las Vegas e una di quelle che avevo conosciuto mi sembrava piu’ simpatica delle altre.

Ad un certo punto non e’ che si vada via di corsa, si rimane li’ a parlare: l’ho invitata a bere qualcosa e le ho detto “senti, ma tu m’hai messo la X? Io te l’ho messa”.

Lei mi dice “l’ho messa anch’io”.

“E allora non aspettiamo che l’organizzazione ci scambi i numeri di telefono, andiamo a cena; dato che devo ancora mangiare”.

“Tu devi ancora mangiare?”.

Si’, anch’io”.

“E allora andiamo”.

E’ stato molto bello perche’ ho conosciuto Katy, questa donna del Colorado che gestiva un locale a “MiracleMile”, un centro commerciale lungo un miglio (quindi un chilometro e sei praticamente) che si trova in pieno centro a Las Vegas: si entra dalla “Strip”, che e’ la via principale dei grandi hotel, ed e’ pieno di ristoranti, locali eccetera.

Nella parte centrale c’e’ una piazza cosi’ grande che hanno fatto arrivare il muso di una nave rompighiaccio e l’hanno incastonata nel muro, quindi sembra che questo nave stia irrompendo sulla banchisa.

Questa e’ la piazza centrale; e’ un po’ tutto esagerato, ma Las Vegas e’ fatta cosi’.

Quindi ho conosciuto Katy, e’ stata una bella serata; poi, visto che lei vive a Las Vegas da tempo mi ha detto che conosceva un sacco di posti e abbiamo visto tre o quattro locali molto divertenti.

Ci siamo poi rivisti nei giorni successivi, e’ nata anche una storia e sono stato a vivere a Las Vegas con lei per un po’ di mesi.

Quella volta pero’ era la prima volta e avevo un appuntamento a San Francisco, quindi siamo stati insieme un po’ di giorni e poi dovevo partire.

E’ stata la volta in cui poi ho preso la macchina, ho fatto la Sierra Nevada dove c’era la tempesta di neve, poi Sono arrivato a Reno e ancora un po’ e muoio, ma questo e’ il capitolo zero che gia’ conoscete.

Durante i vari eventi a cui siamo andati, eventi anche molto interessanti perche’ a Las Vega non ci sono soltanto ristoranti simpatici, locali fuori di testa, ma ci sono anche eventi culturali, eventi d’arte molto interessanti.

C’e’ addirittura un luogo fuori Las Vegas dove c’e’ lo sci estivo, quindi si puo’ andare a sciare anche se sotto c’e’ un caldo infernale.

Sono quaranta minuti di macchina: e’ una Mesa, un altopiano; tu arrivi su e ci sono gli impianti sciistici con la seggiovia: e’ incredibile.

Se non sei di Las Vegas certe cose poi alla fine e’ difficile saperle.

Fra i tanti eventi a cui mi ha portato Katy ce n’era uno sull’estensione vita, perche’ a lei ha sempre interessato questa cosa; aveva prima una attivita’ di erboristeria, di queste sostanze.

Attualmente, quando l’ho conosciuta io, gestiva un locale che era li’ a MiracleMile, un locale normale dove si faceva musica e si andava a bere.

Ha detto “C’e’ questo evento interessante di life extension”.

Io sinceramente, come dicono molti di quelli che ci scrivono sui nosti video, ho risposto “ma si’, figurati se c’e’ un tecnologia di estensione vita; sara’, visto che siamo in America, il solito olio di serpente”.

Quello classico che si vede in tutti i film, dove arriva il tizio che va in giro per le cittadine del west e propone quest’olio miracoloso per far ricrescere i capelli, ricrescere i denti, far tornare la persona amata e cosi’ via.

Se Katy non avesse insistito probabilmente non ci sarei neanche andato e di mia iniziativa non avrei neanche cercato un evento di questo tipo.

Quindi pensate: adesso ci sono decine di migliaia di persone in Italia che stanno seguendo l’antiage, grazie alla divulgazione che stiamo facendo con il Movimento Estensione Vita, e tutto ha fatto perno su una donna molto particolare, molto importante per me, che ho conosciuto per puro caso una serata a Las Vegas ad uno speed date.

Ed e’ per quello che poi a un certo punto ho trovato interessante quello che ho visto in questo evento, ho trovato del materiale molto significativo e ho conosciuto Jimmy Faloon che e’ il fondatore di “Life extension”, una societa’ che si occupa dal 1973 di fare integratori e sostanze per l’estensione vita.

Produce anche una rivista, solo in inglese ovviamente, della quale ho cominciato a prendere alcuni numeri e ho cominciato a dire “quasi quasi magari prendo pure qualcosa”.

Poi in realta’ non ho preso niente e ho dovuto poi di corsa, qualche giorno dopo, comprarle queste cose da CVS Pharmacy che e’ una farmacia diventata un supermercato e c’e’ di tutto in vendita nei suoi scaffali immensi.

Tutto questo e’ partito dal fatto che mi ci ha portato Katy.

Immaginate i casi della vita, la vita e’ bizzarra; tutto quello che sta succedendo, tutto quello che sta coinvolgendo anche te che stai guardando questi video, e’ scaturito da un incontro fortuito, una notte a Las Vegas, con una donna che non ho mai visto prima e che e’ venuta fuori dal nulla per un evento a cui non prevedevo neanche di partecipare, pensavo fosse completamente diverso.

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