Il Coenzima Q10, uno dei piu’ significativi antiossidanti che previene la generazione di radicali liberi, la modificazione delle proteine, dei lipidi e del DNA ed e’ coinvolto nella produzione dell’energia nei Mitocondri.

Il Coenzima Q10 viene anche identificato con un nome molto particolare che e’ Ubichinone perche’ e’ ubiquito, cioe’ presente dappertutto in tutte le cellule di tutti gli organismi animali e anche di diverse piante.

La sua funzione e’ di fondamentale importanza per il metabolismo: regola il funzionamento di un organello estremamente importante che e’ il Mitocondrio di cui abbiamo gia’ parlato in altri capitoli.

Ricordiamo che il Mitocondrio e’ fondamentale per la produzione dell’energia; in questo tipo di reazioni chimiche il Coenzima Q10 gioca un ruolo veramente fondamentale.

Il Coenzima Q10 e’ prodotto naturalmente dal corpo e quindi non serve che venga introdotto dall’esterno, in teoria; le sue concentrazioni piu’ importanti sono nel cuore, nel fegato, nei reni e nel pancreas, tutte cellule che necessitano di molta energia dove quindi chiaramente c’e’ una maggiore concentrazione di Mitocondri.

Ne parliamo nell’antiage, nell’antiinvecchiamento, perche’ come tutte le cose buone questa specifica sostanza tende a diminuire con la vecchiaia e a causa anche di alcune malattie croniche.

Perche’ si dice che e’ un coenzima?

Un coenzima e’ una sostanza che partecipa alle reazioni chimiche, ma rimane sempre abbastanza stabile, quindi e’ all’interno della cellula e serve come una specie di strumento, come fosse un caciavite, per ottenere dei risultati.

Pensiamo alla cassetta degli attrezzi, sempre nel nostro parallelismo con la nave da crociera: come fosse un po’ il cacciavite viene utilizzato dai tecnici per tantissime operazioni diverse all’interno della manutenzione della nave.

Nello stesso modo l’Ubichinone e’ un coenzima importantissimo per tantissime cose, ma soprattutto dentro i Mitocondri che abbiamo visto essere a loro volta importantissimi per l’attivita’ del metabolismo.

Come struttura chimica e’ abbastanza simile alla vitamina K, pero’ a differenza della vitamina K non e’ necessario che venga inserito dall’esterno: in teoria dovrebbe essere prodotto dal corpo stesso.

Il Coenzima Q10 e’ stato identificato la prima volta nel 1940 e poi e’ stato isolato alla meta’ degli anni cinquanta da un gruppo di ricerca dell’universita’ di Liverpool in Inghilterra dal cuore delle vacche.

Qualche anno dopo nel 1958 Karl Folkers e Otto Isler negli Stati Uniti hanno sviluppato il primo processo per la sintetizzazione del Coenzima Q10.

Abbiamo dovuto tuttavia poi aspettare fino al 1975 per trovare una teoria compiuta della sua importanza all’interno della sintesi dell’ATP, dell’Adenosin Trifosfato, che abbiamo visto essere questa molecola che e’ un po’ il chilowattora del nostro organismo e che e’ poi quella che e’ prodotta dai Mitocondri.

Peter Mitchell nel 1975 ha teorizzato il meccanismo attraverso il quale l’ATP viene sintetizzata grazie all’intervento del Coenzima Q10 all’interno della membrana che c’e’ dentro ai Mitocondri stessi; questa e’ una cosa molto complicata e grazie a questo ha vinto il premio nobel nel 1978.

Il Coenzima Q10 e’ estremamente importante nella Catena Di Trasporto Elettronico, una particolare serie di reazioni che abbiamo gia’ visto che avvengono all’interno della Matrice del Mitocondrio, cioe’ la parte piu’ interna e piu’ importante delle Mitocondrio stesso, che servono alla fine a produrre l’ATP, questa sostanza, questa molecola che e’ l’energia dell’organismo.

Abbiamo detto che il Coenzima Q10 e’ chiamato anche Ubichinone perche’ e’ presente dappertutto nei tessuti umani, ma la sua quantita’ e’ differente e dipende un po’ dal singolo organo.

L’ammontare piu’ alto di questo tipo di sostanza si trova negli organi che richiedono molta energia, perche’ hanno molti Mitocondri che la producono:il cuore, il fegato, i reni e cosi’ via.

Una mancanza del Coenzima Q10 e’ associata con malattie di tipo cardiovascolare che abbiamo visto essere la principale causa di morte in occidente.

La struttura molecolare del Coenzima Q10 e’ molto particolare perche’ e’ fatta da una specie di anello e da una specie di coda; soprattutto l’anello e’ quello che e’ un po’ piu’ attivo e che puo’ assumere diversi tipi di stati di riduzione.

Tipicamente si parla di Ubichinone quando e’ completamente ossidato e di ubichinolo quando e’ completamente ridotto; ci sono poi anche stati intermedi dove e’ parzialmente ridotto e parzialmente ossidato.

Tutti i tessuti che hanno un elevato livello di attivita’ aerobica, e quindi hanno una grande richiesta di ossigeno, contengono piu’ la parte ossidata, l’Ubichinone, mentre invece nel flusso sanguigno il novantacinque per cento circa del Coenzima Q10 e’ presente nella forma Ubichinolo.

La cosa importante e’ che il rapporto fra l’Ubichinone e l’Ubichinolo nel sangue e’ un indicatore molto preciso del livello di stress ossidativo dell’organismo.

La parte a forma di catena della molecola e’ idrofobica, questo vuol dire che “ha paura” dell’acqua, cerca di stare lontano dall’acqua, e addirittura ha una lunghezza che dipende un po’ dalle varie specie.

Il fatto che sia idrofobica, questa parte della molecola, fa si’ che sia facile che riesca ad entrare all’interno dello strato lipidico dei Mitocondri e anche di altre cellule.

Il numero dieci del Coenzima Q10 e’ indicativo delle unita’ Carbonio che si trovano in questa coda e questo numero cambia in specie diverse: per esempio il Coenzima Q9 e’ la forma principale nei topi mentre per gli uomini e per altri mammiferi che hanno vite piu’ lunghe abbiamo prevalentemente Coenzima Q10, ma c’e’ anche un po’ di Q9.

E’ una molecola piuttosto grande e complessa, quindi la sua sintesi all’interno dell’organismo richiede una grande quantita’ di attivita’; ci sono fra undici e tredici geni coinvolti nella biosintesi, cioe’ della creazione del Q10, e deriva da tutta una serie di sostanze che ci sono in giro per l’organismo, fra le quali abbiamo parlato della vitamina B e della vitamina C.

Questi geni agiscono in modo complesso perche’ mandano dei segnali, dei comandi, ai Mitocondri dove poi alla fine queste molecole vengono prodotte.

Il Coenzima Q10 ha due funzioni principali: serve come trasportatore di elettroni nella Catena Di Trasporto Elettronico all’interno dei Mitocondri ed e’ un coenzima per una serie di enzimi mitocondriali.

Come abbiamo detto non staremo a raccontare come funziona tutta questa Catena Di Trasporto Elettronico perche’ e’ una serie veramente lunga e complessa di reazioni chimiche, ma sappiamo che il Coenzima Q10 agisce in diversi punti di questa catena ed e’ indispensabile.

E’ un po’ come se nel nostro generatore per fare energia per tutta la nave il Coenzima Q10 fosse qualcosa come per esempio le valvole o gli alberi a camme: serve per far funzionare il motore; se non ci sono questo tipo di parti il motore non gira e non produce energia.

Per quanto riguarda invece l’altra attivita’ come enzima ha una serie di effetti molto importanti fra cui la biosintesi dei nucleotidi e quindi e’ molto importante per la produzione di nuovo DNA o per la riparazione del DNA danneggiato.

Sembra poi che sia coinvolto nelle segnalazioni fra le cellule, nelle espressioni di geni e nella stabilizzazione delle membrane cellulari.

Pensate che l’intero contenuto di Coenzima Q10 nel corpo va da cinquecento a millecinquecento milligrammi, e questo purtroppo diminuisce con l’eta’ o con malattie collegate all’invecchiamento.

Il livello piu’ alto di Coenzima Q10 si ha piu’ o meno attorno all’eta’ di vent’anni e poi comincia subito a declinare, oltretutto in modo non omogeneo, in modo diverso a seconda delle singole persone, e declina in modo diverso nel cuore, nel fegato, nei reni e in muscoli specifici.

Oltre ad essere coinvolto nella Catena Di Trasporto Elettronico il Coenzima Q10 e’ uno dei piu’ potenti antiossidanti endogeni; e’ presente in tutte le membrane e l’effetto antiossidante protegge i lipidi dallo stress ossidativo determinato della normale attivita’ che abbiamo visto del Mitocondrio; protegge non soltanto le membrane, ma anche il DNA e le proteine.

Nella sua forma ridotta, l’Ubichinolo, puo’ riciclare e rigenerare altri antiossidanti del corpo.

Per quanto riguarda i Mitocondri un effetto molto importante si ha non soltanto riguardo la Catena Di Trasporto Elettronico, ma riguarda anche un altro elemento piccolissimo, ma estremamente importante.

Ci sono dei pori sulla superficie dei Mitocondri che hanno delle funzionalita’ molto importanti.

Questi pori sono della specie di “buchi” con delle “valvole”, essenzialmente; si trovano sulla membrana interna del Mitocondri e sono dei canali con moltissimi componenti attivi; fanno si di poter far passare molecole in modo non troppo selettivo e sono attivati anche da differenze di potenziale.

Queste differenze di potenziale sono attivate a loro volta da sovraccarichi di Calcio e dalle specie reattive dell’ossigeno.

A cosa servono questi canali?

Dobbiamo vederli un po’ come le valvole di sicurezza della pentola a pressione: quando la pressione sale troppo la valvola si apre e viene rilasciato un getto di vapore per non far esplodere la pentola.

Quando un Mitocondrio ha degli stress interni eccessivi questi pori si aprono per un breve istante di tempo per fare in modo di ridurre questo stress eccessivo.

Queste aperture sono molto rapide e durano pochi millesimi di secondo; questo consente di far scaricare una parte delle sostanze che che sono in eccesso all’interno della Matrice Mitocondriale e oltretutto fanno si’ di inviare messaggi che servono per la omeostasi del Calcio, cioe’ il mantenimento della concentrazione corretta del Calcio.

Essi attivano probabilmente anche dei percorsi metabolici che accendono poi dei meccanismi di protezione.

Qualche volta pero’ questi pori, queste valvole, si aprono per periodi di tempo molto piu’ lunghi di diversi secondi e quindi e’ come se si aprissero delle catenate e inondassero tutto.

Queste inondazione di importanti metaboliti attraverso i pori fa si’ che si perdano superossidi, perossidi, Calcio, il NAD stesso di cui abbiamo parlato in altre puntate, Glutatione e cosi’ via, che vanno via mentre dei protoni entrano all’interno.

A seguito di questo il potenziale della membrana mitocondriale collassa e questo fa si’ di creare dei problemi col metabolismo: c’e’ una declino molto rapido del potenziale di membrana e quindi c’e’ una caduta nella produzione dell’ATP, quindi dell’energia, e addirittura questa energia viene utilizzata nel Mitocondrio stesso per cercare di autoripararsi; quindi non soltanto non ne produce piu’, ma diventa consumatore di energia.

C’e’ un rigonfiamento della Matrice Mitocondriale e se la situazione si prolunga per molto tempo potrebbe poi capitare che ci sia una rottura del Mitocondrio stesso che quindi rilascia tutte le sue componenti all’interno della cellula.

Queste sostanze si trovano a questo punto nel citoplasma della cellula stessa e creano danni alle proteine, danni al DNA del nucleo, danni ai canali ionici e ai fosfolipidi, cioe’ alle singole componenti della membrana della cellula.

Se diversi Mitocondri hanno questo tipo di rottura e lo fanno per un periodo prolungato di tempo si puo’ addirittura arrivare alla morte della cellula stessa.

Queste aperture prolungate sono associate con picchi nella produzione delle specie reattive dell’ossigeno che superano le capacita’ antiossidative di cui abbiamo gia’ parlato e quindi alla fine questo produce danni molto gravi al DNA stesso.

Il DNA, come abbiamo visto in altri capitoli, una volta danneggiato cerca di ripararsi e quindi c’e’ tutta un’attivita’ di proteine che si chiamano PARP che cominciano ad attivare questo tipo di riparazioni.

A loro volta questo pero’ richiede NAD+, che abbiamo visto essere poco e comunque declinante con l’eta’, perche’ il NAD serve come “collante” in questi meccanismi di riparazione.

A questo punto il NAD che poi viene rilasciato dentro al citoplasma e’ poi ridotto da uno specifico enzima che e’ il Nadase, il CD38; abbiamo gia’ parlato di questo tipo di enzima e abbiamo visto che alcuni integratori riescono ad impedirne il funzionamento eccessivo, perche’ altrimenti cosa succede?

Ulteriormente vengono ridotte le scorte di NAD dentro la cellula.

A questo punto quando viene a mancare il NAD, come abbiamo visto in altri capitoli, si riducono moltissimi altri meccanismi importanti come quelli delle Sirtuine che controllano i sistemi di recupero e di riutilizzo delle sostanze.

Perche’ i Mitocondri vengono stressati?

Vengono stressati perche’ ci sono cose come i radicali liberi, c’e’ lo stress ossidativo, c’e’ la mancanza appunto di NAD , c’e’ una grande concentrazione di Fosfato e c’e’ un’eccessiva concentrazione di Calcio; quindi tutta questa serie di cose producono lo stress ai Mitocondri che genera questo effetto a cascata.

Quindi il sovraccarico di Calcio e l’aumento delle specie reattine dell’ossigeno fa aumentare la frequenza dell’apertura di questi pori e crea tutti questi effetti collaterali terribili; e’ chiaramente legato all’eta’, quindi piu’ so doventa vecchi, piu’ questi pori si aprono di frequente e piu’ a lungo rimangono aperti.

I percorsi metabolici che controllano l’attivita’ di questi pori vanno ad influire direttamente sugli effetti dell’invecchiamento.

Come si fa ad evitare questi effetti negativi?

Bisogna ridurre le specie reattive dell’ossigeno, quindi assumere gli antiossidanti che sono al centro di tutte le terapie antiage, per l’antiivecchiamento.

Un’altra cosa che attiva molto questo tipo di funzionalita’, queste valvole, questi pori, e’ la deficienza di NAD che abbiamo visto succedere perche’ il declino della concertazione di NAD e’ perfettamente legato all’eta’.

Tutti queste meccanismi di bloccaggio di questi pori sono molto importanti e diventano addirittura vitali per la sopravvivenza di chi ha avuto un infarto o un’ischemia cardiaca: si pensa addirittura che la durata e la frequenza dell’apertura di questi pori sia un fattore molto importante nella transizione da uno stato reversibile ad uno irreversibile di qualunque tipo di problemi del cuore.

Questi pori hanno un ruolo molto importante nel diabete e in moltissime patologie neurodegenerative, quindi parliamo di cose come l’Alzheimer il Parkinson.

E tutto questo perche’ e’ importante parlando del Coenzima Q10?

E’ importante perche’ all’interno di questi pori c’e’ un sito molto specifico di attivazione dove si puo’ legare il Coenzima Q10.

Il Coenzima Q10 agisce un po’ come una specie di “chiavetta” che si va a infilare in queste molecole ed e’ in grado di stabilizzare i pori nello stato chiuso, quindi evitare questo tipo di inondazione incontrollata.

Su altri fronti il Coenzima Q10 si e’ dimostrato che ha un effetto importante nel ridurre l’attivita’ del Fattore Di Necrosi Tumorale degli esseri umani; riduce l’Interleuchina 6 e una serie di altre sostanze.

Parlando di effetti sul sistema cardiovascolare prendiamo in considerazione il fatto che il cuore richiede tantissima energia per la sua attivita’ e deve funzionare sempre, per tutta la vita: se si ferma si muore; quindi il mantenimento dell’efficienza dei Mitocondri delle cellule cardiache e della piu’ grande importanza e proprio qui si vede che il Coenzima Q10 ha un grandissimo effetto su persone che hanno patologie cardiache.

Addirittura gli effetti di qualunque patologia cardiaca si vede che sono perfettamente correlati con la mancanza di Coenzima Q10.

Chi ha problemi cardiaci si e’ visto che ha livelli molto elevati di specie reattive dell’ossigeno e il Coenzima Q10 riduce questi effetti tossici secondari grazie alla sua attivita’ antiossidante.

Molti studi hanno rilevato una significativa riduzione nella pressione del sangue in pazienti che hanno diabete di tipo due e la dislipidemia.

Parlando di questo possiamo parlare delle Statine.

Le Statine hanno una grande importanza per la riduzione del Colesterolo, ma sono associate anche con una riduzione del Coenzima Q10.

Chi prende Statine ha degli effetti collaterali collegati ai muscoli: possono essere piccoli dolori e anche forti dolori, crampi e debolezza muscolare; pare che questi siano determinati dal malfunzionamento dei Mitocondri che e’ esacerbato dalla mancanza di Coenzima Q10, quindi sarebbe importante assumere Coenzima Q10 per ridurre questi effetti quando si assumono le Statine o qualunque sostanza che riduca i livelli di Coenzima Q10 in generale.

Per quanto riguarda la virilita’, quindi la potenza sessuale degli uomini, una delle cause principali della infertilita’ maschile si ritiene che sia il fatto che ci sia un incremento nello stress ossidativo, ne abbiamo parlato col dottor militello, e in questo caso una integrazione con Coenzima Q10 in uomini con infertilita’ migliora la concentrazione, la densita’, la mobilita’ e la morfologia dello sperma.

Il Coenzima Q10 purtroppo non viene assorbito facilmente dall’intestino; una piccola parte si ritrova poi nel flusso di sangue, pero’ essendo lipofilo (tendente ad associarsi con i grassi) l’assorbimento incrementa se e’ ingerito con del cibo contenente grassi.

Dopo essere assorbito il Coenzima Q10 e’ ridotto, divento Ubichinolo e viene trasportato nel fegato dove viene mantenuto e rilasciato nel circolo sanguigno.

Ci vogliono circa due settimane di assunzione continuativa per raggiungere un livello costante nel plasma e rimane per diversi mesi dopo che il trattamento e’ terminato, quindi nonostante ci sia una limitata biodisponibilita’ comunque il Coenzima Q10 riesce a ritrovarsi poi in giro per il corpo, purche’ la dose giornaliera sia di almeno cento milligrammi.

Cento milligrammi pero’ e’ il minimo; in malattie come la malattia di Huntington, il Parkinson o la Sclerosi Laterale Amiotrofica si utilizzano dosaggi che vanno da seicento a tremila milligrammi.

Normalmente un dosaggio corretto va dai cento ai quattrocento milligrammi al giorno.

Gli effetti non sono mai immediati, quindi e’ una cosa da fare nel tempo e si comincia a vedere qualche risultato dopo un paio di mesi di assunzione.

Sembra che la produzione endogena, quella interna, del Coenzima Q10 non venga ridotta dal fatto che venga fornito dall’esterno e questa e’ una cosa molto importante che non capita spesso.

Quali effetti collaterali ha il Coenzima Q10?

Di solito sono scarsi e di ridotta intensita’; sono cose come riduzione dell’appetito, diarrea, giramento di testa, dispepsia, rush cutaneo, nausea.

Il Coenzima Q10 viene normalmente a partire dal lievito grazie alla fermentazione batterica, altrimenti altri metodi di produzione partono dall’olio di pesce come salmone o tonno e fegato di altri animali.

Ci sono comunque quantita’ di Coenzima Q10 anche in molte piante come i broccoli, gli spinaci, i germogli di soia, l’olio di palma, le noci e i legumi: purtroppo i livelli che si possono ottenere dalla semplice alimentazione sono molto ridotti: si va dai tre ai cinque milligrammi al giorno, quindi alla fine se si vuole avere gli effetti positivi occorre assumere un integratore.

Ricorda che la medicina ufficiale e’ importante e vanno seguite le indicazioni dei medici abilitati.

Non diciamo che queste cose si vanno a sostituire ad una vita sana, a una dieta equilibrata e al fatto di andare a farsi controllare tutte le volte che serve e assumere tutti i medicinali che ci vengono prescritti.

Questi sono potenziamenti che ci fanno rimanere operativi, lucidi e in grado di goderci la vita.

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